
All’inizio degli anni sessanta la Ford decise di dare lustro al marchio, che aveva a listino prodotti con un’immagine “popolare” (nell’accezione negativa del termine), impegnandosi nelle competizioni e nel 1962 appoggiò la scuderia di Carroll Shelby nelle gare statunitensi, dove il team manager texano aveva dimostrato di poter battere le Chevrolet Corvette vendute ai team privati dalla rivale General Motors, scontrandosi anche con la Scuderia Ferrari nelle gare statunitensi valevoli per il mondiale per vetture sport:
l’ottima attenzione da parte della stampa di cui godeva la piccola e vincente azienda italiana era proprio quello a cui si mirava e per ridurre i costi si pensò di acquistare la piccola casa italiana e farne il “reparto corse” della Ford, anziché investire in ricerca e sviluppo di modelli da competizione.
La trattativa proseguì spedita, ma Enzo Ferrari alla fine non riuscì ad ottenere la propria totale indipendenza nella condotta dell’attività sportiva e mise alla porta i dirigenti americani.
Dopo la rottura, la Ford decise di progettare un’auto ad alte prestazioni che fosse in grado di battere la Ferrari nelle gare e nel 1964 presentò la GT40, dando il via alla rivalità nota agli appassionati come guerra Ferrari-Ford e riuscendo a vincere la 24 Ore di Le Mans per quattro volte consecutive dal 1966 al 1969 e l’edizione del 1968 del Campionato Mondiale Sport Prototipi. Per quest’ultima competizione, vennero realizzate anche le P-68 e P-69.
Il team svizzero Matech GT Racing, in collaborazione con Ford Racing, ha aperto un nuovo capitolo con la più moderna GT, vincendo il titolo mondiale costruttori 2008 del Campionato Europeo FIA GT3.
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