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La dieta vegetariana nel ciclo vitale

L’Academy of Nutrition and Dietetics afferma che «le diete vegane, latto-vegetariane e latto-ovo-vegetariane ben pianificate sono appropriate per
REPORTERS LIFE STYLE 2 Dicembre 2017 6 min read

L’Academy of Nutrition and Dietetics afferma che «le diete vegane, latto-vegetariane e latto-ovo-vegetariane ben pianificate sono appropriate per tutti gli stadi del ciclo vitale, inclusi gravidanza e allattamento. Le diete vegane, latto-vegetariane e latto-ovo-vegetariane correttamente strutturate soddisfano i fabbisogni nutrizionali dei bambini nella prima e seconda infanzia e degli adolescenti, e promuovono una crescita normale». Sostiene inoltre che «le diete vegetariane nell’infanzia e nell’adolescenza possono essere d’ausilio nello stabilire sani schemi alimentari, validi per tutta la durata della vita, e possono offrire alcuni importanti vantaggi nutrizionali».

Tale posizione, nella sua edizione del 2003, è stata sottoscritta anche dai Dietitians of Canada.

Secondo l’American Academy of Pediatrics «i bambini mostrano una buona crescita e un buon sviluppo nella maggior parte delle diete latto-ovo-vegetariane e vegane quando queste sono ben pianificate e appropriatamente supplementate». Analogamente, la Canadian Paediatric Society sostiene che «diete vegetariane e vegane ben pianificate con un’adeguata attenzione a specifici componenti nutritivi possono fornire un sano stile di vita alternativo in tutti gli stadi dello sviluppo fetale, infantile e adolescenziale».

L’Organizzazione Mondiale della Sanità, nel rapporto già citato (stilato in collaborazione con l’UNICEF), sostiene che «le diete vegane (quelle senza fonti di proteine animali e specialmente senza latte) possono avere seri effetti avversi sullo sviluppo degli infanti e dovrebbero essere scoraggiate. Esempi sono le diete macrobiotiche molto restrittive (un regime vegetariano restrittivo unito all’aderenza di alimenti naturali e biologici, specialmente cereali), che comportano un alto rischio di deficienze nutrizionali e sono state associate con carenze di proteine ed energia, rachitismo, ritardi della crescita e ritardo dello sviluppo psicomotorio negli infanti e nei bambini. Tali diete non sono raccomandate durante il periodo di svezzamento». Inoltre, nello stesso documento si riferisce che infanti, bambini e donne in gravidanza e in allattamento che seguano diete vegetariane possano essere esposti ad un rischio di carenze nutrizionali.

In alcuni paesi i genitori di neonati, bambini e adolescenti vegetariani possono beneficiare del supporto di centri pediatrici per vegetariani.

Gravidanza e allattamento
Le diete vegetariane correttamente pianificate, comprese le diete vegane, sono in grado di soddisfare adeguatamente le richieste nutrizionali in gravidanza e in allattamento e possono condurre a risultati positivi sullo sviluppo e sulla salute del feto e del neonato. Il latte delle donne vegetariane è simile per composizione a quello delle donne non-vegetariane, ed è nutrizionalmente adeguato.

Così come per qualsiasi regime alimentare, anche nelle diete vegetariane durante la gravidanza e l’allattamento bisogna porre maggiore attenzione all’alimentazione e assumere gli integratori raccomandati. Particolare attenzione va posta all’assunzione di vitamina B12, vitamina D, DHA, ferro e acido folico durante la gravidanza, e di vitamina B12, vitamina D, DHA, calcio e zinco durante l’allattamento, tramite un’equilibrata alimentazione e l’uso di cibi fortificati e supplementi. In particolare, durante la gravidanza e l’allattamento è importante che la dieta delle madri vegane contenga delle fonti quotidiane e affidabili di vitamina B12 (cibi fortificati e/o integratore), in quanto durante queste fasi della vita la B12 immagazzinata nell’organismo della donna è poco disponibile per il bambino. La mancata assunzione di cibi fortificati e/o integratore di B12 da parte della madre durante la gravidanza e l’allattamento conduce a gravi effetti avversi sul bambino, quali arresto o regressione della crescita, ipotonia muscolare, atrofia cerebrale, anemia megaloblastica, riduzione delle capacità motorie e difetti neurologici permanenti.

L’allattamento al seno, che comporta numerosi benefici per il neonato, è molto più diffuso tra i vegetariani rispetto alla popolazione generale. In particolare, tra i vegani si sono osservate percentuali di oltre il 95% di infanti allattati al seno, e la maggior parte viene allattata al seno fino al secondo anno di vita inoltrato.

Infanzia (0-11 anni)
Le diete vegetariane correttamente pianificate, comprese le diete vegane, sono in grado di soddisfare le esigenze nutrizionali ed energetiche nella prima e seconda infanzia e promuovono una crescita normale. Alcuni studi suggeriscono che i bambini vegani tendano ad essere leggermente più piccoli, ma comunque all’interno dei normali intervalli standard per peso e altezza. Ciò può essere dovuto alla maggiore diffusione dell’allattamento al seno tra gli infanti vegani, in quanto generalmente i neonati allattati al seno tendono, entro i 12 mesi, ad essere più magri rispetto ai neonati allattati con latte artificiale. Comunque, i vegetariani dalla nascita hanno da adulti un peso, un’altezza e un BMI simili a quelli di chi è diventato vegetariano più tardi nel corso della vita, suggerendo che diete vegetariane correttamente pianificate durante la prima e la seconda infanzia non siano in grado di influenzare la formazione finale dell’adulto. Le diete vegetariane inoltre mettono a contatto i bambini con una grande varietà di cibi vegetali integrali, che possono aiutarli a stabilire abitudini dietetiche salutari per tutta la durata della vita.

Secondo gli studiosi, studi datati condotti su bambini che seguivano diete vegane non possono essere considerati attendibili per trarre conclusioni sull’adeguatezza delle diete vegane seguite oggi nei paesi occidentali, dal momento che molti di questi studi sono stati condotti su famiglie che seguivano diete vegane molto restrittive, inoltre oggi è disponibile una maggiore varietà di prodotti per vegani arricchiti con principi nutritivi e fortificati. L’influenza sullo sviluppo dei bambini di diete particolarmente restrittive, quali quelle fruttariana e crudista vegana, non è stata ancora valutata: queste diete possono essere a contenuto molto ridotto di energia, proteine, alcune vitamine e minerali, e perciò non possono essere raccomandate per i bambini nella prima e seconda infanzia.

Prima infanzia (0-1 anno)
Le linee guida per l’utilizzo degli integratori nella prima infanzia per i bambini vegetariani ricalcano generalmente quelle adottate per i bambini non-vegetariani. I bambini allattati al seno le cui madri non presentino un’assunzione adeguata di vitamina B12 devono assumere integratori di vitamina B12; in alcuni casi può anche essere necessaria l’assunzione di supplementi o cibi fortificati per zinco, ferro e vitamina D. Per i bambini vegani non allattati al seno le formulazioni per l’infanzia di latte a base di soia garantiscono una nutrizione adeguata[242], mentre il comune latte di soia o altri tipi di latte vegetale non possono essere considerati appropriati sostituti del latte materno[220]. Sebbene molti cibi possano causare reazioni allergiche nell’infanzia, negli infanti vegani il rischio di sviluppo di allergie alimentari può essere in qualche modo ridotto dal momento che non consumano latte vaccino, la principale causa di allergie alimentari nei bambini piccoli[223].

Seconda infanzia (1-11 anni)[modifica | modifica wikitesto]
I bambini vegetariani sono normalmente più magri e presentano un introito più elevato di frutta e verdura, fibre, vitamine e minerali e più bassi livelli di colesterolo, grassi saturi e grassi totali rispetto ai non-vegetariani. In particolare nei bambini vegani l’assunzione di fibre è molto alta e, in alcuni casi, può anche essere superiore alle dosi raccomandate[82], mentre l’assunzione di grassi è molto bassa. Particolare attenzione va posta all’assunzione di vitamina B12, calcio, riboflavina, zinco, acido linolenico e vitamina D, tramite un’equilibrata alimentazione e l’uso di cibi fortificati e, nei casi necessari, di supplementi.

L’introito medio di proteine dei bambini vegetariani generalmente soddisfa o eccede le quantità raccomandate. I bambini vegani possono presentare un fabbisogno di proteine lievemente superiore, a causa di differenze nell’assimilabilità e nella composizione aminoacidica delle proteine di origine vegetale, ma questo fabbisogno proteico è normalmente soddisfatto con una dieta variata che fornisca adeguata energia[non chiaro] Sebbene il ferro non-eme sia di più difficile assorbimento rispetto al ferro eme, l’assunzione media di ferro da parte dei bambini vegetariani si colloca al di sopra delle dosi raccomandate, fino ad arrivare ad essere il doppio di quella dei bambini non-vegetariani, inoltre l’assunzione di vitamina C da parte dei bambini vegetariani è spesso elevata e ciò influenza positivamente la biodisponibilità del ferro non-eme. Tutto ciò determina livelli di ferro nei bambini vegetariani simili a quelli dei bambini non-vegetariani, infatti l’incidenza di anemia da carenza di ferro nei bambini vegetariani è simile a quella riscontrata tra i bambini non-vegetariani.

Adolescenza (11-19 anni)
Le diete vegetariane correttamente pianificate, comprese le diete vegane, sono in grado di soddisfare le esigenze nutrizionali nell’adolescenza e promuovono una crescita normale. L’età del menarca nelle ragazze vegetariane non differisce da quello delle ragazze non-vegetariane. Gli adolescenti vegetariani presentano più bassi livelli di colesterolo, grassi saturi e grassi totali e più elevati introiti di fibre, ferro, acido folico, vitamina A e vitamina C rispetto ai non-vegetariani. Gli adolescenti vegetariani consumano maggiori quantità di frutta e verdura e una minor quantità di dolci, cibi pronti e snack salati rispetto ai non-vegetariani. Particolare attenzione va posta all’assunzione di calcio, vitamina D, ferro, zinco e vitamina B12, tramite un’equilibrata alimentazione e l’uso di cibi fortificati e, nei casi necessari, di supplementi.

Terza età
I vegetariani più anziani presentano degli introiti dietetici simili a quelli dei non-vegetariani. Gli anziani possono soddisfare il fabbisogno proteico con una dieta vegetariana che includa quotidianamente una varietà di cibi vegetali ricchi di proteine, compresi legumi e prodotti della soia.

Fonte: Wikipedia

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